Sviluppo morale Gli studi e le ricerche sullo sviluppo morale (che comprendono sia il giudizio morale, sia il comportamento morale) sono un campo specifico di indagine e teorizzazione. Fondamentali i primi studi di Piaget volti tra l'altro a indagare le forme e lo sviluppo del pensiero e del giudizio morale nel bambino. Prospettive teoriche nello studio dello sviluppo morale Diversi i contesti teorici i quali hanno messo a fuoco aspetti della moralità differenti: · Prospettiva cognitivo-evolutiva => sviluppo giudizio morale · Prospettiva comportamentista => sviluppo comportamento morale · Prospettiva psicoanalitica => aspetto relazionale/affettivo alla base del controllo morale Prospettiva cognitivo-evolutiva (Piaget; Kohlberg) Piaget Metodo: clinico à porre ai bambini domande relative a questioni morali e cercare di ricostruire I processi mentali che hanno portato alle risposte. Parla non di requisiti ma di fasi di acquisizione delle norme: 1. anomia morale (0-3 anni): assenza di regole perché il bimbo non ne è ancora consapevole 2. eteronomia morale (4-8):prime regole rispettate non x il loro significato ma perché dettate dall'adulto e x questo considerate inviolabili e fisse 3. autonomia morale: progressiva consapevolezza che le regole non sono immutabili ma sono dovute al consenso reciproco e che per questo possono essere cambiate. Si obbedisce non x rispetto all'autorità ma per rispetto alle aspettative e al benessere altrui (morale della responsabilità soggettiva). Concetto di giustizia: Inizialmente è una giustizia "retributiva" (giustizia a carattere individuale sotto forma di sanzione/punizione rapportata all'errore/al danno compiuto "occhio per occhio,dente x dente"), successivamente, in fase di autonomia morale, la giustizia sarà "distributiva" (giustizia anche in senso sociale, non tanto per punire ma x ristabilire un ordine, "non fate agli altri quello che non vorreste fosse fatto a voi" à vs. una moralità fondata sulla reciprocità e sull'intenzione e non sull'obbedienza). Kohlberg Metodo: pone "dilemmi morali" ai suoi soggetti, chiamati a dire che decisione dovrebbe prendere il protagonista di una vicenda e il perché. Kohlberg è un cognitivista americano che condivide con Piaget: - prospettiva stadiale - interesse per i processi cognitivi e per il pensiero morale, + che x il comportamento morale Descrive l'evolversi del giudizio morale negli individui, dai primissimi anni di vita fino all'età adulta, attraverso una serie di stadi molto articolati. Kohlberg ha individuato 3 livelli di giudizio morale, ciascuno diviso in 2 stadi: 1) preconvenzionale (9-10 anni) I. orientamento premio/punizione = evitare di infrangere regole che prevedono punizioni à rispettare autorità e regole x motivi egoistici II. orientamento individualistico e strumentale = b. capisce che bisogna difendere i propri interessi ma riconosce anche quelli degli altri [vedi fasi eteronoma e autonoma Piaget] 2) convenzionale (13-20) III. orientamento del bravo ragazzo = adesione norme sociali, consapevoli dell'esistenza di interessi condivisi. Si tiene conto degli altri e del loro parere, si desidera mantenere relazioni sociali basate su lealtà e rispetto IV. orientamento al mantenimento dell'autorità e dell'ordine = impegno morale non + legato a un gruppo ma al proprio ruolo all'interno della società. Norma ha un'importante valore sociale, assicura l'ordine à va' rispettata 3) postconvenzionale V. orientamento del contratto sociale = consapevolezza della relatività delle norme che vanno comunque rispettate perché garantiscono il benessere della maggior parte delle persone VI. orientamento dei principi etici universali (riguarda pochi) = impegno personale a favore di principi etici universali, come il rispetto per la vita, la dignità VII. Interrogativi morali di tipo filosofico? Prospettiva comportamentista (Bandura) L'individuo impara le norme del comportamento morale attraverso l'esperienza (rinforzi positivi o punizioni). Secondo l'orientamento del Social Learning, i comportamenti morali inizialmente vengono acquisiti non tramite rinforzo ma appresi spontaneamente attraverso l'osservazione e l'imitazione. Un comportamento infatti, per essere rinforzato, deve prima prodursi spontaneamente. Bandura sottolinea la conoscenza limitata del comportamento morale derivante da uno studio degli stadi di ragionamento e assume una prospettiva di Interazionismo cognitivo-sociale, dando peso, nello sviluppo morale, a un processo interattivo globale dove entrano sia fattori individuali-personali, sia fattori ambientali-sociali. Prospettiva psicoanalitica (Freud; M.Klein; Jakobson) Freud e il Super-Io La formazione della coscienza morale (Super-Io) è frutto del complesso edipico e della dipendenza genitoriale. Il Super-Io non si forma a immagine dei genitori, ossia identificandosi con essi, ma a immagine del loro Super-Io! E' dall'azione critica e punitiva del Super-Io che derivano i sensi di colpa. Importante ai fini del comportamento morale, l'Io ideale (legato a identificazioni con genitori o altri adulti di riferimento), perché costituisce un modello al quale il bambino cerca di assomigliare. Melanie Klein Diversamente da Freud, sostiene che si possa parlare di coscienza morale già nella primissima età infantile e non solo in seguito al superamento del complesso edipico. Le basi del Super-Io sono da rintracciare nella paura dell'infante di perdere l'oggetto d'amore a causa del pulsioni a carattere distruttivo rivolte verso l'oggetto stesso à sensi di colpa e tendenza alla riparazione. Jakobson e la psicanalisi dell'Io Dà importanza all'Io ideale come precursore del Super-Io, che si forma nei primi anni di vita con l'identificazione nei propri genitori, una sorte di modello idealizzato che permane anche dopo la costituzione del Super-Io. Aspetti applicativi: promozione dell'educazione socio-morale nel contesto scolastico con interessanti risultati preventivi.